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Il vero viaggio inizia adesso. Storie ed emozioni dei partecipanti al progetto Alternativo a Saragozza

18 Novembre – 11 Dicembre 2019

“Il progetto Alternativo ci è stato presentato come una possibilità di svolgere l’alternanza-scuola lavoro all’estero e ci è stata descritto come un’esperienza lavorativa e di condivisione. La verità è che per noi questa mobilità è stata non solo tutto questo, ma soprattutto un viaggio: uno spostamento fisico, una crescita interiore. Chiunque torni da un viaggio, non è mai lo stesso che è partito: ciò che ha vissuto, ciò che ha visto, ciò che ha provato e sentito, hanno aggiunto o cambiato in lui, qualcosa, per sempre. La nostra mobilità è stata questo tipo di viaggio. Eccone alcune testimonianze: 


Il viaggio di Arianna Tosi
Durante i giorni prima della partenza mi sentivo pessimista, mancante di voglia e di forza di volontà, demotivata. Ero quasi sul punto di rinunciare. Ora, ultimo giorno, non ho ancora fatto le valigie perché non vorrei e non accetto che tutto questo finisca. L’atmosfera negativa iniziale è svanita quasi subito, appena mi sono accorta del posto meraviglioso in cui ero, sia per quanto riguarda il lavoro, sia a casa. Sono una ragazza dell’alberghiero e so quanto il lavoro in cucina può essere stressante e pesante. A Saragozza, invece, il lavoro non è mai stato un peso, anzi, non è mai stato così piacevole. I piatti preparati, le persone conosciute, le risate e la felicità dimostratami dai miei colleghi a lavoro e provata nelle ore lavorative ha reso serene le mie giornate: il piacere di andare a lavoro non è mai stato così tanto. Lo stesso piacere provato ogni volta nel rientrare a casa e trascorrere del tempo con quei pazzi dei miei amici, persone meravigliose, compagni di stanza, ma soprattutto compagni di vita, senza i quali tutta questa felicità non sarebbe stata possibile. Non voglio più tornare a casa.


Il viaggio di Irene Barbati
Questo Erasmus è stata un’esperienza costruttiva, interessante e anche molto divertente. È stata la mia prima esperienza lavorativa e mettere in pratica ciò che ogni giorno studio è stato molto soddisfacente. Per non parlare della città: il clima, le persone, i luoghi mi hanno fatto innamorare della vita. Devo dire che saluto Saragozza con dentro tanta tristezza, ma con grande voglia di tornarci. Voglio ora dire un grande ‘grazie’ a tutti: 

  • Grazie ai colleghi di lavoro con i quali ho stretto un magnifico rapporto e che mi hanno fatto scoprire usi e costumi della Spagna. Voglio ringraziarli per avermi fatta sentire a mio agio dal primo istante e per avermi insegnato tanto. 
  • Grazie alla mia tutor Antonella, che è riuscita a sapersi imporre, mettendosi al nostro pari e riuscendo ad inserirsi nel gruppo come una partecipante. 
  • Ma soprattutto, voglio ringraziare i miei compagni, con i quali nonostante gli alti e bassi, ho imparato il vero significato di convivenza, condivisione e risoluzione dei problemi. Grazie per aver reso questa esperienza indimenticabile, regalandomi tutti qualcosa che terrò sempre con me.


Il viaggio di Andrei Sarbu
Ho considerato fin da subito importante il mio lavoro nella mobilità, aspettandomi un contesto in linea con il mio profilo di persona e studente. Da questo punto di vista, inizialmente l’esperienza lavorativa non ha soddisfatto appieno le mie aspettative e mi sono ritrovato in un ambito che non sentivo del tutto mio. Ho fatto quindi fatto richiesta e mi è stato assegnato un secondo lavoro che ho ritenuto più consono al mio profilo, permettendomi di mettere in pratica le mie competenze nella contabilità, ma allo stesso tempo facendomi provare qualcosa di nuovo, e piacevolmente inaspettato


Il viaggio di Matilda Ramoni
Nonostante non fosse la mia prima volta all’estero, è comunque stata un’esperienza molto piacevole e costruttiva. Trovarsi a dover affrontare la vita quotidiana in un gruppo formato da persone sconosciute, venire catapultati in una cultura diversa e dover parlare e comunicare in una lingua che alcuni nemmeno studiano a scuola sono aspetti che incutono un certo timore, ma allo stesso tempo ci sfidano ad uscire dagli schemi e dall’ordinario. Piano piano questi sconosciuti sono presto diventati compagni e poi amici, iniziando a creare dei legami, ad aiutarci a vicenda, a scherzare, giocare e ridere insieme.
Di conseguenza, l
a convivenza è diventata sempre più facile da gestire: c’era chi faceva la spesa, chi cucinava e chi puliva, mentre chi non faceva nulla veniva messo in riga dagli altri. Nonostante queste piccole discussioni, c’è sempre stata un’atmosfera piacevole e divertente e le tre settimane sono passate in un attimo. In ambito lavorativo, all’inizio la situazione è stata un po’ meno lineare, ma il personale e la tutor aziendale sono sempre stati gentilissimi e disponibili, per cui nel complesso è stata un’esperienza molto formativa.
Ciò che mi rimarrà sempre nel cuore di questa esperienza sono la città e i suoi abitanti: Saragozza è bella, pulita e molto ben organizzata. Inoltre abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi spagnoli nostri coetanei con i quali abbiamo stretto una forte amicizia: speriamo vengano presto in Italia a trovarci!


Il viaggio di Kaynaat Janjua
L’esperienza di Saragozza è stata per me un’opportunità per provare delle emozioni nuove, per capire me stessa fino in fondo e realizzare che ognuno di noi ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire e offrire. Non solo sono riuscita a capire quanto sia bella e coinvolgente la convivenza, ma anche quanto sia difficile compromettere e adattarsi per stare bene insieme. L’esperienza lavorativa è stata molto costruttiva e ha rafforzato ancora di più alcune mie convinzioni sulla diversità e sulla bellezza dell’essere umano.

Il viaggio di Teresa Greco
Zaragoza (perché così la chiamano gli spagnoli) è stata per me un sogno divenuto realtà. Amo la Spagna fin dai tempi delle scuole medie, la lingua studiata mi è rimasta dentro e le persone spagnole conosciute in alcune vacanze studio (in Irlanda) mi hanno fatto innamorare di loro, del loro paese, della loro cultura. Zaragoza è stata un regalo che mi ha permesso di vedere la Spagna per la prima volta. Ma non è stata solo un sogno che si è avverato: è stata un’esperienza, un viaggio, costruttivo, di crescita: lavorativa, sociale, culturale, personale.
Sono una studentessa liceale di scienze umane e il lavoro assegnatomi non riguardava propriamente il mio profilo di studi. Ho lavorato in una startup spagnola di vendita di servizi e il confronto con un altro ambito lavorativo del terzo settore, è stata una sfida, ma allo stesso tempo il raggiungimento di un obiettivo personale: la riuscita di un lavoro diverso dal solito che, diversamente da quanto pensavo prima, mi ha entusiasmato. Mi sono trovata bene nell’azienda, con il mio tutor aziendale, con i miei colleghi, tutti molto aperti e disponibili. Sono una ragazza molto estroversa, ma che fatica ad inserirsi in un gruppo già strutturato: anche in questo, Zaragoza si è rivelata l’occasione per dimostrare a me stessa che le cose possono cambiare: con la convivenza ho messo in discussione me stessa, insieme abbiamo riso, scherzato, cucinato, lavato, pulito, anche pianto e litigato… I
l legame che si è venuto a creare è qualcosa di forte e indissolubile, che nessuno potrà mai mettere in discussione
Insomma, a Zaragoza ci ho lasciato il cuore: le luci, i colori, i suoni delle parole e delle voci spagnole, la basilica, la cattedrale, e le viste mozzafiato dal fiume che attraversa la città. Il clima natalizio di Zaragoza ha reso tutti noi più sereni e felici. Zaragoza mi ha cresciuto: mi ha trasmesso una serenità e una pace a me sconosciute. E con queste è arrivata anche la forza e la maggior sicurezza in e di me stessa, la voglia di sentirmi serena, proprio come lo ero a Zaragoza, la voglia di amare la vita in tutte le sue bellezze, la voglia di riportare tutto questo in Italia.

 

Ogni piccolo viaggio, ogni singola esperienza, ha cambiato qualcosa in ognuno di noi: ci ha aperto le nostre prospettive, facendoci vedere al di là dei nostri schemi, ci ha fatto provare emozioni nuove, ci ha insegnato il vero significato di convivenza, condivisione, compromesso, risoluzione dei problemi, amicizia. Ci ha lasciato qualcosa di inaspettato che conserveremo dentro per sempre, e che, nonostante il tempo, non dimenticheremo. Tornare a casa, alla nostra quotidianità, è triste, pesante, ma non dobbiamo vederlo come una fine. Tutto il nostro vissuto è stata una sfida, con il tempo, con sé stessi, con gli altri. E una sfida ancora più grande sarà mantenere questi nuovi ‘noi’ una volta tornati. Il Vero Viaggio inizia adesso.”

Nicola Ble
Matilda Ramoni
Andrei Sarbu
Arianna Tosi
Kaynaat Janjua
Irene Barbati
Gastone Fusaro
Lorenzo Grano
Teresa Greco
Krystine Ursua

Tutor: Antonella 

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AltERnativo

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