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Il timore, poi l’emozione e infine la soddisfazione: in mobilità a DERRY, Irlanda del nord

Con il progetto Ethos tanti ragazzi italiani sono partiti per diverse destinazioni in giro per l’Europa! Questo è l’appassionato racconto di un gruppo di studenti del settore alberghiero e turistico alle prese con un’esperienza di lavoro a Derry, in Irlanda del Nord!

Il team di DERRY!

Tutto è iniziato con il primo bando per partecipare al progetto Erasmus+. Sapevamo che ne sarebbero passati pochi di noi e da lì è iniziata la nostra avventura. Abbiamo superato prove su prove e alla fine ce l’abbiamo fatta, noi dieci siamo stati presi per andare a Derry, in Irlanda del Nord. Sei di noi sono del Bottardi e il resto del Gioberti, il primo un turistico e l’altro un alberghiero. Due scuole simili fra loro, entrambe con sbocchi lavorativi diretti. Il primo incontro del “gruppo” è stato in una saletta all’Eur, chi era un po’ timido e chi invece già aveva fatto amicizia. I primi sguardi, le prime risate, avevamo capito già che c’era qualcosa fra di noi. Qualche giorno dopo eravamo tutti pronti, tutti all’aeroporto di Ciampino a salutare i propri cari, con grandi bagagli e tanta voglia di partire. Purtroppo in aereo siamo stati tutti un po’ distaccati ma sul pullman abbiamo dato il meglio di noi, ci siamo piano piano aperti l’uno con l’altro e sono nate le prime “complicità” fra compagni di avventura. Arrivati nella città di Derry abbiamo trovato i taxi che ci avrebbero portato nelle nostre famiglie e che in quel momento ci stavano separando. Sul gruppo di WhatsApp abbiamo iniziato a scriverci ininterrottamente e a condividere le opinioni sulla nostra nuova “casa” e soprattutto sulla nostra nuova “famiglia”. Passata la prima sera non vedevano l’ora di rivederci e la mattina successiva eravamo già tutti insieme a visitare Derry e a continuare a parlare di noi per conoscerci il più possibile. Tornati a casa nuovamente sul gruppo a parlare e il giorno successivo, avendo una gita per Belfast, ne abbiamo approfittato per unirci di più, cantando in gruppo e facendo giochi insieme. I primi giorni di lavoro ci hanno messo un po’ in crisi perché eravamo ancora una volta separati: chi stava da solo e chi in gruppetti da due o tre. Cercavamo di vederci nel pomeriggio ma avendo anche orari diversi è stato un po’ difficile. Avevamo approfittato di due sere per andare a provare dei pub di zona e ci siamo un po’ rilassati dopo un’intensa giornata. Ora come ora il gruppo è molto unito e continuiamo a vederci nel post lavoro e nei weekend il più possibile. Siamo molto legati fra di noi e abbiamo sempre in mente di fare tante cose insieme. Tra il cinema e lo shopping sfrenato riusciamo ad essere tutti contenti. È un’esperienza che ci sta facendo crescere sia come singole persone ma soprattutto come gruppo, come un vero e proprio TEAM.

Vivere con una “nuova famiglia”

Tutto è iniziato al nostro arrivo nella città di Derry, nell’Irlanda del Nord.

Dopo aver affrontato il viaggio in aereo e inseguito quello in pullman non vedevamo l’ora di buttarci su un morbido letto. Alla fermata dei bus siamo stati mandati a prendere un taxi che già sapeva la destinazione. Durante il tragitto eravamo ansiosi di scoprire quale sarebbe stata la nostra “nuova casa” e soprattutto come sarebbe stata la famiglia.

Arrivati a destinazione ci si sono illuminati gli occhi vedendo come si presentava la casa, una struttura elegante ma anche moderna. Suoniamo il campanello ma nessuno ci apre, ci riproviamo ma niente. A questo punto il tassista decide di portarci dalla sorella del nostro ospitante e il primo impatto con l’esterno della casa è stato un po’ più deludente presentandosi come una normale casa, con qualche crepa e poco illuminata. All’entrata ci ha subito accolto calorosamente Ann, ci ha mostrato la casa e ci siamo subito ricreduti. Si presentava molto accogliente, moderna e con confort più che ottimi: solo il fatto che i nostri materassi si potevano riscaldare faceva capire quanto fosse bella e ottimale come casa. Ann ci ha presentato il marito e durante la cena abbiamo colloquiato in modo tranquillo, abbiamo fatto domande su Derry, su quali attività erano consigliate e che cosa valesse la pena vedere. A fine cena Ann ci ha spiegato che suo fratello John, quello che ci avrebbe ospitato per tre settimane, sarebbe arrivato il giorno dopo dalla Spagna. La notizia ci ha un po’ rattristato dato che si era creato un feeling con Ann e il marito.

Il mattino successivo, dopo un’abbondante colazione, John e la moglie sono venuti a prenderci e ci hanno condotto nella nostra nuova casa. Il primo approccio non è stato come la prima volta, all’interno purtroppo non c’erano i confort riscontrati nell’abitazione precedente e la cosa un po’ ci ha destabilizzato anche con la famiglia l’impatto è stato meno entusiasmante, ma dopo qualche giorno ci siamo ricreduti: sono molto aperti con noi e molte volte ci fermiamo a parlare con loro; la casa dopo poco tempo ci è sembrata molto accogliente e nonostante tutti i pregiudizi iniziali ora siamo molto soddisfatti.

Riccardo e Matteo

Il castello di Dunluce

Nella giornata del 14 aprile era prevista una gita per conoscere meglio le coste dell’Irlanda del Nord, che si affacciano sull’Oceano Atlantico . Verso le nove del mattino ci siamo incontrati con la docente che ci ha accompagnato dall’Italia a Derry, per poi vederci con altri gruppi e iniziare il viaggio in pullman verso la costa. Durante il viaggio siamo tutti rimasti molto affascinati dalla vista che solo l’oceano poteva darci: un panorama che toglieva il fiato!

La prima tappa è stata proprio verso il castello di Dunluce, detto anche Glenarm Castle. Questo situato in un punto strategico sulla scogliera della Causeway Coastal route. Il castello risale all’antico medioevo ed è appartenuto a diverse famiglie come i MacQuillin e successivamente al Clan MacDonald di Dunnyveg della Scozia.

Quello che in passato era un castello maestoso, con passaggi sotterranei, torri di avvistamento e innumerevoli stanze, adesso è una delle rovine medievali più antiche del mondo con una vista mozzafiato. Purtroppo l’influenza del mare, del clima e del troppo tempo lasciato abbandonato lo ha reso privo delle bellezze che un tempo solo un castello medievale poteva concedere.

È stato molto bello poter vedere i resti di questo castello e soprattutto è stato un privilegio poter godere della vista che solo le coste dell’Irlanda del Nord possono donarci.

Aya, Federica, Rosa e Michela

 

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