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Un ponte tra Forlì e Siviglia: formazione, cultura e futuro

Grazie all’accreditamento Erasmus dell’Istituto Baracca di Forlì, 10 ragazzi e ragazze hanno avuto l’opportunità di svolgere un tirocinio formativo a Siviglia. Una volta rientrati, la group leader ci ha raccontato la loro esperienza!

Al nostro arrivo a Siviglia, dopo un volo diretto A/R da Bologna, ho subito percepito l’entusiasmo e la trepidazione nei volti dei dieci ragazzi di cui ero group leader. Per molti di loro si trattava della prima vera esperienza lontano da casa e, ancor più, fuori dall’Italia. La piazza di Plaza de España ci ha accolti con il suo splendore neo-rinascimentale, illuminandoci sul potenziale di quei giorni: stavamo per intraprendere un percorso ben più articolato di un semplice tirocinio. Inoltre, nella nostra residenza non eravamo soli: abbiamo incontrato altri due gruppi dell’Emilia-Romagna, con i quali abbiamo stretto amicizia – e con uno di questi siamo tornati insieme sul volo di rientro a Bologna.

Dopo l’incontro con il partner locale, i ragazzi hanno trascorso le prime mattine tra l’adattamento al contesto e i primi sopralluoghi nei luoghi di tirocinio. Sono stati divisi fra diverse imprese: chi nella logistica di un’azienda artigiana, chi nella ristorazione tipica, chi in un supermercato, chi in una scuola di informatica. Il mio ruolo è stato duplice: coordinare le attività e fare da mediatore culturale, sostenendo il gruppo nel superare le inevitabili difficoltà linguistiche e organizzative. Con il passare delle settimane, i ragazzi hanno stabilito un proprio ritmo quotidiano e abitudini che hanno permesso loro di crescere subito in autonomia e responsabilità.

Nel tempo libero, Siviglia si è rivelata una fonte inesauribile di stimoli. Abbiamo visitato l’Alcázar, restando incantati dai suoi giardini moreschi, e siamo saliti sulla Torre del Oro per ammirare la bellezza della città dall’alto. La Cattedrale ci ha accolti con la grandiosità della sua navata gotica, e la vista dalla Giralda ci ha tolto il fiato. Un giovedì sera siamo stati alla Maestranza per assistere a una corrida: un’esperienza intensa, che ha acceso molte riflessioni sul patrimonio culturale spagnolo.  

Ma non ci siamo limitati al centro storico: un’uscita ci ha portati sulle spiagge di Cadice, dove abbiamo fatto surf e imparato a scivolare sulle onde dell’Atlantico. Abbiamo percorso il quartiere di Triana, con le sue ceramiche artigianali, gustando tapas in ottime taverne; scoperto il verde del Parque de María Luisa e ammirato il suggestivo Metropol Parasol dall’alto. Ogni angolo della città ci ha insegnato qualcosa sul valore dell’incontro e della scoperta.

Sul piano personale e professionale, l’esperienza è stata trasformativa. I ragazzi hanno dovuto mettersi alla prova con team multiculturali, rispettare scadenze e responsabilità, e padroneggiare l’inglese e lo spagnolo in contesti reali. Ho visto crescere in loro fiducia, adattabilità e spirito di iniziativa: si sono rivelati capaci di affrontare imprevisti e di collaborare in armonia. Se dovessi ripartire, rifarei tutto esattamente nello stesso modo – magari portando un altro gruppo a scoprire la magia di Siviglia.

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ACC. BARACCA

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