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Un mese di sfide, risate e nuove amicizie a Valencia

Siamo partiti presto, prestissimo.

La notte dell’ 8 maggio ci siamo visti per la prima volta, chi era stanco, chi troppo agitato, chi già carico e impaziente.

Si partiva insieme per Valencia, la città in cui abbiamo potuto conoscerci  e scoprirci, dove a volte soli e a volte in compagnia, ci siamo scontrati con i nostri limiti e i nostri desideri.

Una volta atterrati siamo stati indirizzati alle famiglie che ci avrebbero ospitati.

Abbiamo diviso la camera con i nostri compagni e iniziato pian piano ad entrare in contatto con ritmi, abitudini e cibi diversi.

Adattarci a volte non è stato semplice ma ci ha permesso di metterci in gioco e di non dare niente per scontato.

Dopo il primo incontro con aip, l’ente ospitante, abbiamo iniziato il nostro percorso in azienda. 

Provenienti tutti da classi e indirizzi diversi, ci siamo cimentati ognuno nel proprio campo, chi elettronica, chi meccanica, chi chimica e chi elettrotecnico.

C’è chi fin da subito si è trovato bene e chi invece ha dovuto cambiare percorso per renderlo più affine a sé stesso.

Il lavoro ci ha aiutato a capirci, a confrontarci, a chiedere aiuto e a metterci in discussione.

Prendere i mezzi ci ha fatto sperimentare autonomia e libertà, a volte ci siamo persi ma anche quello è stato parte del cammino.

Nessuno di noi conosceva lo spagnolo ma questo non ci ha privato della possibilità di conoscere tantissime persone.

Abbiamo parlato in qualsiasi lingua pur di farci capire e conoscere e alla fine abbiamo incrociato vite e esperienze di tanti giovani come noi.

A volte, anche in azienda, comunicare diventava complicato ma abbiamo sempre trovato il modo di intenderci, usavamo più le mani che la voce.

Lavorare e viaggiare ci ha aiutato a scoprire noi stessi, a creare nuovi interessi e a renderci più sicuri e consapevoli di noi e dell’altro.

Confrontarci sulle nostre esperienze è stato soprattutto il modo per conoscerci come gruppo e imparare a funzionare.

Abbiamo condiviso tante avventure e attraversato luoghi comuni insieme.

Uno di questi è la bellissima riserva naturale dell’Albufera, meta del nostro secondo week end.

Abbiamo passato una domenica rilassante e arricchente, scandita da un buon piatto di paella e dalle onde del mare del Saler.

Se all’ inizio eravamo spaesati, già dalla seconda settimana abbiamo iniziato a capire meglio la città e avevamo i nostri rituali, la sera spesso facevamo dei giri per il quartiere di Ruzafa o di Benimaclet, mentre il weekend era sempre dedicato al mare e a infinite partite di pallavolo.

Anche i nostri gusti culinari si erano ampliati, tortilla, paella e le patatas bravas erano ormai i nostri cibi preferiti.

Ma abbiamo anche saputo far conoscere la nostra cucina.

Con qualche famiglia ospitante abbiamo cucinato assieme la pasta fresca.

Il cibo è stato un modo per conoscere e condividere, abbiamo fatto pic nic nel parco del Turia e in quello centrale, dietro il quartiere di Ruzafa.

Il Túria è un parco grandissimo che attraversa quasi tutta Valencia, è il cuore pulsante e verde di questa città.

Ci ha affascinato tantissimo la sua estensione e la ricchezza di attività e persone che puoi incontrare.

Ma non abbiamo amato solo i parchi, infatti le piazze del centro sono state i nostri campi da calcio preferiti, dove abbiamo incontrato altri ragazzi Erasmus e giocato con i bambini.

E come bambini pieni di curiosità e entusiasmo siamo stati anche alla città delle scienze e all’oceanografico, dove abbiamo visto e ammirato pesci di ogni colore e forma e esplorato i segreti della scienza.

Non è stato solo lavoro, anche se era ovviamente l’ attività che ricopriva la maggior parte del nostro tempo.

Sono state emozioni, scambi culturali, condivisioni, connessioni, amicizie e scoperte.

Questa esperienza ci ha aiutato a migliorarci, a crescere e ad affrontare e gestire problemi, fastidi e paure.

Le emozioni che proviamo ora nel tornare in Italia sono una tenera tristezza, un po’ di malinconia ma anche tanta pienezza di spirito, perché ci sentiamo cambiati e vogliosi di sperimentare con occhi nuovi anche nel Paese in cui viviamo.

Valencia è una città che lascia tanto e questa esperienza sarà per noi un incentivo a scoprire sempre di più e a metterci in gioco nel nostro futuro.

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ACC MARCONI

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