Fuertventura: uno stornello dedicato al nostro Erasmus
Tra il mese di luglio ed agosto otto ragazze e la loro accompagnatrice Caterina hanno vissuto un’esperienza indimenticabile nella meravigliosa isola di Fuerteventura grazie all’accreditamento Erasmus dell’Istituto Aldrovandi Rubbiani. Dal loro arrivo avvenuto all’ora del tramonto sono rimaste completamente estasiate dai paesaggi sconfinati tra le rocce vulcaniche, le dune sabbiose, il vento costante e l’oceano con le sue onde.
Già dal secondo giorno hanno iniziato il proprio tirocinio in azienda immergendosi totalmente in una realtà lavorativa nuova. Dopo un mese, al momento del rientro, i loro bagagli erano ancor più pesanti rispetto all’andata perché, oltre allo shopping tra le vie di Corralejo, le ragazze hanno potuto raccogliere nuove competenze da riportare a casa. Hanno conosciuto loro stesse in un contesto diverso dal solito, hanno imparato a gestire le emozioni anche più difficili e hanno potuto organizzare autonomamente la propria routine fatta di convivenza e mansioni quotidiane. Oltre allo stage che scandiva la loro giornata hanno anche avuto modo di visitare l’isola organizzando insieme escursioni nel fine settimana alle dune di Corralejo, all’Isla de Lobos e a El Cotillo. Inoltre durante la festa più sentita in onore a ‘Nuestra Señora del Carmen’, patrona di Corralejo, hanno avuto modo di conoscere le tradizioni locali.
Anna ed Helena hanno lavorato nel negozio “De ló” occupandosi della vendita di vestiti da donna. Descrive Anna: « Essendo relativamente nuovo come brand hanno avuto bisogno di aiuto con il sito internet e profilo Instagram, quindi io ed Helena abbiamo partecipato a degli shooting fotografici. È stata un’esperienza molto costruttiva perché ho appreso come comportarmi con la clientela e ho migliorato la gestione delle mie emozioni in momenti più difficili.
Penso che da quest’esperienza mi porterò a casa un’ autonomia maggiore, sia a livello personale per come gestire i soldi, le giornate e il cibo, sia a livello lavorativo per come bisogna comportarsi e per l’organizzazione delle tempistiche. Mi porto a casa anche una maggiore sicurezza in me stessa perché quando dovevo andare a lavorare a El Cotillo dovevo prendere l’autobus da sola in un posto che non conosco e questo mi ha aiutato a crescere.»
Helena invece «Mentre all’inizio pensavo di non farcela ed ero sempre triste poi con il tempo e l’aiuto delle mie compagne è andato tutto bene. Sono grata ogni giorno di questa esperienza e ne sarò grata anche in futuro.»


Awa e Virna hanno lavorato presso il negozio Komodo. Guardandosi indietro ci riporta Awa «Sono riuscita anche sentire la mancanza delle mia famiglia pensando di non potercela fare da sola. In tutto ciò ho avuto anche parecchi momenti negativi che mi hanno fatto sentire molto triste però, sono riuscita a superarli con tanti pensieri positivi e grazie all’amicizia con alcune persone del luogo che mi hanno fatto stare così bene. Spero con tutto il mio cuore di rifare un’esperienza simile ancora una volta perché non capita quasi mai nella vita»
Simona ha lavorato nel negozio di “Naviera Nourtur” che organizza escursioni in traghetto.
«Nonostante per me non sia stata un’esperienza facile, mi porto a casa la capacità di saper lavorare in un ambiente dove non mi sento a mio agio, con persone che non conosco, a gestire meglio le mie emozioni in situazioni poco piacevoli e anche la consapevolezza che non tutti i lavori sono facili come sembrano essere dall’esterno.
Oltre il lavoro, questa esperienza mi ha insegnato tante cose di vita che mi porterò dietro, ho capito che la convivenza ha aspetti negativi come ha quelli positivi, bisogna organizzarsi e avere i propri spazi anche se la casa non è molto grande, ci si può sempre arrangiare con quello che si ha. Nel mio tempo libero parlavo con le ragazze che sono venute in Erasmus con me, che ho conosciuto
il giorno stesso della partenza con cui però ho legato molto in poco tempo, siamo riuscite a creare un bel gruppo, con alcune incomprensioni, ma quelle sono presenti in ogni tipo di rapporto, e questa è una cosa che non dimenticherò facilmente.
L’isola è un posto veramente molto bello, memorabile, delle spiagge fantastiche e acque cristalline, tramonti mozzafiato e viste bellissime.
Il posto che più mi è piaciuto è stata l’Isola di Lobos, è un posto veramente magnifico e anche se c’è molto da camminare lo si fa con molto piacere, stando in mezzo alla natura per poi fermarsi a fare un bagno rinfrescante in un’acqua splendida.»
Nicole ha lavorato nell’azienda “Barracuda Perdomo” che organizza ed offre una grande varietà di escursioni.
Del suo lavoro ci racconta « Quando ero in ufficio mi veniva chiesto di provare ad attirare i clienti dando loro i volantini e mi sono resa conto che molta gente non rispondeva o magari rispondeva male, da questo penso di aver imparato che nel lavoro come anche nella vita si possono ricevere tanti “no” ma bisogna comunque saperlo accettare e non darci troppo peso.
Quest’esperienza mi ha insegnato molte cose: ho imparato un po’ di spagnolo, a gestire meglio l’ansia in un momento di stress e mi ha insegnato anche che, nonostante ogni tanto ci siano delle giornate no, bisogna impegnarsi il più possibile nel lavoro.»


Sofia ha collaborato con Oby Catamaran, un’agenzia che organizza viaggi in traghetto o in catamarano, e si è occupata della vendita dei biglietti.
«Questa esperienza mi ha insegnato che bisogna avere pazienza e tolleranza a vivere per un mese con persone che non conoscevo che hanno tutte abitudini diverse, mi ha insegnato cosa vuol dire lavorare e prendersi degli impegni e ad essere più responsabile anche con i soldi dovendo star dietro anche alle spese quotidiane.
Mi ha lasciato delle nuove amicizie e dei bellissimi ricordi, tra le gite fatte tutte insieme, le uscite e i posti meravigliosi dell’isola.»
Miriam ha lavorato presso l’agenzia immobiliare Destiny Home Real Estate Agency, si è occupata del marketing dell’azienda e ci racconta:
«Questa esperienza mi ha insegnato com’è il mondo del lavoro, cosa significa affrontare problemi in una situazione sia da soli che con i colleghi, facendo team working. Ho imparato a gestire i miei spazi, a prendermi cura di una casa, a usare la lavatrice, a organizzarmi su cosa cucinare e soprattutto a gestirmi economicamente. A casa mi porterò sicuramente l’abilità di saper gestire delle spese mensilmente e il significato di dover convivere con altre persone per un mese. Non mi dimenticherò mai dei paesaggi che ho avuto la fortuna di vedere e delle emozioni che ho provato qui, del vento fresco che tira, dell’odore del mare e dei tramonti che ho visto tutte le sere dalla
finestra della cucina.»
L’ultimo giorno prima di iniziare i preparativi per la partenza e fare i saluti finali le ragazze si sono trovate tutte insieme a fare colazione con churros e cioccolato. Erano grate, ma anche tristi e malinconiche al pensiero di dover partire. Qualcuna avrebbe voluto perdere l’aereo per rimanere a Fuerteventura, altre avrebbero prolungato ancora di una settimana il soggiorno. Tra lacrime, sorrisi e abbracci, si sentivano cresciute e maturate, ma soprattutto erano consapevoli che ogni momento di quel viaggio sarebbe rimasto non solo nel curriculum, ma anche indelebile nei ricordi della loro adolescenza.
Il nostro stornello
Care ragazze, eccoci arrivate
siamo alla fine di questa esperienza
sembra ieri che preparavamo le valigie per la partenza. Documenti, firme, mamma mia, avrò preso tutto? 20 kg sembravano tanti, ora non entra nemmeno un frutto. All’aeroporto di Bergamo tutte organizzate
sembravamo pronte per grandi traversate.
Quando ci siamo viste, oddio, come faccio?
Il babbo con la goccia di sudore sulla fronte, poveraccio. E tra ansia, paura, timore
ci siamo strette la mano, da quel momento non eravamo sole e anche se qualche volta è capitato
stare sola non può che avermi insegnato.
L’aereo si solleva, per qualcuno per la prima volta la voglia di realizzare che sta succedendo davvero è molta. Il viaggio quattro ore lunghe e sudate
tra i pinguini al gelo credevamo di essere capitate. Ma se chiudi un attimo gli occhi, eccoci qua
una striscia di terra si vede già.
È tra l’oceano che sembra non finire
‘stiamo per atterrare’, si sente dire.
Che lunga giornata, era solo la prima
non restava che scoprire e continuare i versi in rima. Un piccolo frigo per sei è poco
e una sola padella, come si accende il fuoco?
Me la sono scelta, inizia l’avventura,
tra le vie e i colori di Fuerteventura.
Ed è tutto veloce, conosco l’azienda,
‘potrò almeno fare pausa per una merenda?’
La spesa, la strada, la lavatrice, cucinare
quante cose a far da sola devo iniziare.
Ma i giorni passano e le amiche con loro
sembra davvero di aver trovato un tesoro.
Sono felice, ma la malinconia
lontana lontana vuole portarmi via.
Il fidanzato, la mamma, la sorella, i vicini
la notte li penso e stringo i cuscini
tanto tempo ancora c’è da aspettare
ancora presto prima di poterli riabbracciare.
Ma tra uscite, lavoro e nuove conoscenze
la forza arriva, e aumentano le frequenze.
La vita è qua e come posso sfruttare
questa esperienza da meritare?
Le dune poi, ma che magia
il Sahara sembra qui, la sabbia arriva come una scia. E quest’isola dei Lupi tanto ostentata
arrivarci è stato una figata.
Ed il ritorno non parliamone il taxi faceva dei salti che sulle giostre non si urla così come matti.
E al Cotillo dall’alto sembrava
lo sfondo del desktop, lo sguardo volava.
E giorno per giorno ci siam rese conto
che il tempo passava senza ritorno
e la paura andata, perduta,
aveva adesso il sapore di un’ampia veduta.
Quella dell’oceano dove ogni volta
trovavo un rifugio, come aprire una porta.
Per questo ringrazio quel giorno
in cui ho preso coraggio, e mi sono iscritta al soggiorno Perché so bene che alla mia età
questa esperienza nella memoria resterà
E non solo nel curriculum, ma in quello che sono perché ogni momento lontano da casa è stato un dono. Mi ha fatto crescere ed essere migliore
domani torno sorgendo col sole.
Ed alle altre dei premi vorrò
dare perché me ne merito un po’.
A Nicole intraprendente e scattante
per prima reagisce ai messaggi e fa domande.
A Simona che alla fine dei conti
di ore ne ha fatte parecchie, e niente sconti
A Virna perché l’unica in un giorno di follia
ha voluto prendersi la malattia
Ad Awa che i churros provandone uno per uno esperta come gli spagnoli, ora non la batte nessuno Helena, Anna, le nostre paladine
hanno lavorato pure di sabato le piccine.
Col guagua ogni giorno, i ticket, la distanza
un premio per voi e per la costanza.
A Miriam la regina dell’avventura
è salita sul vulcano, lei piccola e pura
E Sofia delicata, per la pazienza
forse più di ogni altra l’hai usata e credevi di esserne senza. Caterina a sostegno del gruppo venuta
‘le mie cucciole’ le ha chiamate dal primo istante compiaciuta. Care ragazze, vi ringrazio e vi abbraccio
porto con me in quello che faccio
questo ricordo nella natura selvaggia
che mi ha reso passo dopo passo più saggia.
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